Discorsi sul Metodo. Miniere della Memoria. Scavi in archivi, depositi e biblioteche, Napoli, Museo Archeologico Nazionale, 27-28 giugno 2018

Napoli, Museo Archeologico Nazionale, Sala del Toro Farnese

27/06/2018 - Incontri

MiniereMemoria
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Nei giorni 27 e 28 giugno 2018 il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) vedrà svolgersi, nella Sala del Toro Farnese, un nuovo incontro della serie “Discorsi sul Metodo”. Un convegno il cui titolo rivela un approccio di studio affatto particolare: “Miniere della memoria. Scavi in archivi, depositi e biblioteche”. Organizzato dal MANN insieme al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università degli Studi di Bologna ed all’Istituto Centrale per l’Archeologia, con la collaborazione del Centre Jean Bérard di Napoli, è il secondo sul tema delle cosiddette archeologie “alibi”, dopo quello di Bologna dello scorso marzo.

Come già illustrato in quell’occasione, appare utile e necessario porre attenzione su tali pratiche archeologiche che non si attuano sul campo, bensì, come appunto recita il titolo di questo appuntamento a Napoli, negli archivi, nei depositi, nelle biblioteche. Si tratta di una componente anch’essa importante del percorso di conoscenza e di valorizzazione, almeno per tutti i siti caratterizzati una lunga storia di indagini, scavi, interventi di recupero e musealizzazione. È in qualche modo uno “scavo” anche questo: gli archivi sono custodi della documentazione prodotta, i depositi custodi dei reperti. Sono entrambi dati preziosissimi, ovviamente non più in situ, ma che vengono riscoperti e riletti praticamente con un metodo “stratigrafico”. Certamente, le tecnologie attuali offrono una nuova prospettiva per riorganizzare tali dati in archivi digitali, una dimensione dalle ben note, enormi potenzialità, dove è possibile creare interfacce particolarmente funzionali per la gestione dei dati di ricerca, dai dati primari ai metadati e paradati, aprendosi efficacemente all’archeologia virtuale ed ai modelli tridimensionali che essa adotta. 

La due giorni napoletana, che scaturisce dall’Accordo di collaborazione didattico-scientifica sottoscritto tra l’Istituto Centrale per l’Archeologia e il Dipartimento di Storie Culture Civiltà e si pone nel solco di una serie di iniziative dedicate proprio alle archeologie “alibi” in varie sedi, in Italia e all’estero, ha appunto l’obiettivo di affrontare un aspetto del lavoro sull’antico destinato a diventare protagonista dell’archeologia del futuro prossimo e venturo, a partire da una miniera di particolare ricchezza quale il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che di questa discussione si propone dunque non solo come teatro, ma anche come caso di studio.

Ed a pieno titolo si inserisce nei “Discorsi sul metodo” che l’Istituto ha avviato, ormai già da qualche mese, tra le prime attività di “confronto pubblico” dalla sua istituzione, nel segno di un approccio ragionato alle problematiche dell’archeologia attuale.

L’incontro sarà arricchito dalla partecipazione di colleghi, attivi sul fronte degli scavi alibi e provenienti da diverse realtà, secondo il programma allegato, con gli interventi iniziali e le conclusioni affidati al Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini, alla professoressa Antonella Coralini dell’Università degli Studi di Bologna e alla Direttrice (e poi a una funzionaria) dell’Istituto Centrale per l’Archeologia Elena Calandra.

Infine, va sottolineato come l’evento sia legato, tanto nelle date quanto nei contenuti, in un rapporto di reciproca valorizzazione, alla mostra “Ercolano e Pompei. Visioni di una scoperta”, allestita al MANN e aperta dal 28 giugno.

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